Alcuni
giorni fa il telegiornale del primo canale televisivo italiano ha
mandato in onda un servizio sul giornalista e scrittore campano
Roberto
Saviano.
Si parlava del suo ultimo libro, Vieni
via con me
intervistando i parenti del filosofo Benedetto
Croce,
citato nel testo. Questa intervista, unita al tono del servizio, è
sembrata una vera e propria accusa al giornalista campano: «Saviano
doveva leggere direttamente i testi crociani e non alterare
la verità dei fatti»
è l'introduzione al servizio in cui si intervista la nipote del
filosofo, Marta Herling: «I grandi classici si leggono, non si
riportano orecchiando». La frase sotto accusa è «offri
100 mila lire a chi ti salva».
Il servizio prosegue spiegando che la Herling «si è accorta
dell'esortazione messa in bocca da Saviano al morente padre di
Benedetto Croce [...] frase di cui non c'è traccia nei libri e che
secondo gli eredi insinuerebbe un'idea distorta dei comportamenti del
filosofo».
Lo
scrittore, ospite
martedi 15 marzo a Otto
e Mezzo,
ha spiegato l'accaduto dando però un'altra versione: «Questo
servizio è esattamente il contrario della verità. È tristissimo
che ci si occupi di fatti bibliografici di 100 anni fa. Il
motivo è cercare di insinuare il dubbio.
La Herling non conosce le mie fonti. Gliele invierò. Non
ho mai diffamato
Croce, non ho mai parlato di mazzetta. Non ho mai fatto riferimento a
questioni di tangenti. Racconto un episodio dal libro di Carlo del
Balzo, mai
smentito
da Croce. Racconta la vicenda del terremoto
di Casaricciola,
dove il padre di Benedetto Croce pronuncia proprio quella frase. Non
c'è niente di diffamatorio. Nulla su nulla. Bastava chiedermi le
fonti».
Saviano
definisce questo agire come un tutt'uno con “la
macchina del fango”:
«bisogna leggere le fonti dirette ma quando si fa una ricerca si
leggono anche le parole sull'autore: queste sono parole dell'autore.
Nel servizio hanno detto che mi ero inventato quella frase, poi che
dovevo leggere le fonti. Mi sono laureato a Napoli e mi sono formato
su Croce. Insomma, una polemica sul nulla. Hanno detto che era preso
da una cronaca anonima? È un'intervista a Ugo Pirro. Hanno detto che
l'ho trovato su internet come se... su internet ci sono cose
autorevolissime. L'ho preso in un'emeroteca.
Sembra una promessa: alla prossima qualunque cosa dirai noi ti
verremo addosso.
Si vede che non ho diffamato. Basterebbe leggere o vedere quello che
ho detto in tv: era un ricordo poetico di Benedetto Croce, altrimenti
dovrei essere querelato. Querelatemi».
La
notizia era comparsa sul Corriere
del Mezzogiorno
per poi essere subito ripresa dal quotidiano Libero, di cui il Tg1 ha
anche mostrato alcune pagine proprio in quel servizio. Un modo di
fare quantomeno singolare per un telegiornale di tale caratura.

saviano
tg1
2piu2uguale5
croce
| inviato da
Moon81 il 6/4/2011 alle 13:36 | |